Letizia Messina, quinta ai mondiali di Tango Pista con Carlos Estigarribia
(di Pino Pasquariello) Una bella favola moderna. Da semplice appassionata al quinto posto ai mondiali di Buenos Aires con il ballerino argentino Carlos Estigarribia nella categoria Tango Pista. Letizia Messina ha conquistato con impegno, talento e grande personalità un posto nell’olimpo del Tango, con una performance di notevole caratura artistica e tecnica in coppia con un ballerino molto noto nell’universo tanguero. Letizia si dedica da dieci anni al Tango ed è creatrice degli abiti che indossa.
Quella con Carlos Estigarribia è stata una conoscenza casuale, tre anni fa in una milonga che ha portato i due ballerini a valutare un progetto artistico comune. E così, circa quattro mesi fa, hanno deciso di dare vita a questa collaborazione proiettandosi verso la kermesse di Buenos Aires.
In appena quattro mesi hanno raggiunto una preparazione artistica di rilievo che li ha portati al top del tango mondiale, nello splendido scenario del Luna Park di Buenos Aires.
Trentasettenne torinese, Letizia è nata in Belgio da genitori siciliani, precisamente di Enna. Ha ottenuto la qualificazione attraverso i regionali di Torino nella categoria “milongueras” e ai campionati italiani di Palermo. Coetaneo di Letizia, di Lavallol, della provincia di Buenos Aires, Carlos è stato già vice campione del mondo per ben due volte, nella scorsa edizione e nel 2016 e tre volte vincitore del campionato metropolitano. Nei programmi di Letizia e Carlos, per ora, ci sono degli spettacoli nella “Tierra del fuego” in Argentina, un mese in Corea e a fine febbraio un festival a Bergamo.
L’entusiasmo di Letizia è riflesso nella sue parole: “Siamo felicissimi – dice Letizia – Argentina e Italia diretti verso il sogno; un sogno che prende forma “de entrada” come dicono qui….. L’emozione che proviamo non necessita di parole, il nostro sorriso oggi arriva prima ! Il nostro è stato un incontro, tre anni fa in una milonga, oggi, insieme, saliamo su un podio pieno di ballerini fuoriclasse, non possiamo che esserne onorati!. Al prossimo anno”